Testo originale e traduzione in italiano.
LIGHT AS THE BREEZE She stands before you naked you can see it, you can taste it, and she comes to you light as the breeze. Now you can drink it or you can nurse it, it don’t matter how you worship as long as you’re down on your knees. So I knelt there at the delta, O baby I waited And you’re weak and you’re harmless O baby I waited It’s dark now and it’s snowing Then she dances so graceful O baby I waited There’s blood on every bracelet So I knelt there at the delta, |
LEGGERA COME LA BREZZA Lei è lì davanti a te nuda puoi vederla, puoi assaporarla (1) E ti viene incontro leggera come la brezza. Ora puoi berla o puoi nutrirla (2) non conta come la veneri purché tu sia sempre in ginocchio. Così mi sono inginocchiato lì al delta Piccola ho atteso E sei debole e sei indifeso Piccola ho atteso E’ buio ora e sta nevicando Al che lei balla con tanta grazia Piccola ho atteso C’è del sangue su ogni bracciale (5) Così mi sono inginocchiato lì al delta |
Testo e musica: Leonard Cohen
Originariamente pubblicata in The Future nel 1992, Light as the Breeze è stata sostanzialmente riveduta negli arrangiamenti dal vivo – al punto che oggi essa appare trasformata. Nel 2015 è stata nuovamente pubblicata in Can’t Forget – A Souvenir from the Grand Tour e ne costituisce certamente uno dei gioielli. Il testo della canzone è, in assoluto, uno dei più intensi e difficili da interpretare dell’universo poetico di Leonard Cohen.
Traduzione italiana del testo originale di Leonard Cohen: © Yuri Garrett/Leonardcohen.it 2016. Non riprodurre senza previo permesso.
Note di traduzione:
(1) Si presti attenzione al fatto che Cohen non scrive “you can see her, you can taste her”, bensì “you can see it, you can taste it”. Ciò lascia presumere che il protagonista non è sicuro se la donna sia reale o sia solamente una visione. In italiano questa ambiguità si perde.
(2) L’inglese ‘nurse’ è un verbo magnifico, che – mentre si riferisce chiaramente alla possibilità di nutrire/allattare – può anche significare ‘prendersi cura di’ (figurativamente) e ‘poppare’ (cioè essere soggetto passivo dell’azione di allattamento). Tutti questi significati caricano di connotazioni erotiche e materne l’intero verso, con un fortissimo riferimento al contatto tra le labbra e il corpo dell’altro.
(3) All’ultimo istante ho preferito ‘bardatura’ al più poetico ‘finimenti’ poiché a mio avviso Cohen vuole creare una distanza tra sé e la donna/visione, una corazza che impedisca il contatto fisico.
(4) Cohen si riferisce ovviamente a una prigione metaforica, la condizione di schiavitù in cui lui versa nei confronti della donna/visione – qui evocata sotto forma di vento che scorrazza libero al di fuori delle mura. Di questa prigione egli avrebbe le chiavi, solo che le ha gettate vie – in un gesto allo stesso tempo sconsiderato e assolutamente necessario.
(5) Qui le visioni di Cohen si fanno più criptiche. ‘Bracelet’ può qui alludere a molte cose. C’è chi ha visto un’identificazione con la passione di Cristo. Io più modestamente e forse più concretamente propendo per l’ennesima allusione erotica, ossia a un amore più violento, di cui le manette (‘bracelets’ anch’esse) e il sangue sono testimonianza. Il successivo incitamento a bere il corpo dell’altro va visto a mio avviso come un’elaborazione di quell’oralità erotica che è tanto cara a Cohen e che ritorna più e più volte nella sua opera. L’esempio forse più noto in questo senso proviene da Hallelujah: “and from your lips she drew the Hallelujah”).
(6) L’uso del termine ‘romeo’ è un mio piccolo vezzo, per il quale chiedo perdono. Semplicemente non mi sono lasciato adattare all’italiano pellegrino, e ho trovato nel desueto ‘romeo’ una parola che credo sarebbe molto piaciuta a Cohen: allo stesso tempo viandante diretto a Roma (e quindi pellegrino) e il più classico degli innamorati.
(7) Cohen sceglie le sue parole con attenzione: non si inginocchia da credente, ma come chi crede. In altre parole, è pienamente consapevole del gioco illusorio cui sta prendendo parte e di cui è schiavo. Già che ci siamo, mi piace sottolineare come Cohen nasconda la sua geniale allusione erotica nella parte iniziale della strofa, facendo seguire al delta (una lettera greca certo, ma anche e soprattutto “l’origine du monde”) altre due lettere dell’alfabeto greco, l’alfa e l’omega, l’inizio e la fine di tutto.
(8) Si noti che, rispetto all’inizio della canzone, Cohen cambia il tempo verbale della parte finale della strofa. E’ il suo modo per dirci che il gioco è tutt’altro che finito e che a questo attimo di ‘sanità’ seguiranno altri lunghi periodi di ‘malattia’. Né più né meno che il tema del suo primo romanzo, ‘The Favourite Game’…
Ringrazio Francesca Masini e Greta Bertella per i loro preziosi suggerimenti.
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che campo è? non saprei che dire in queste condizioni. Mi piace leggere e scrivere di più, mi piace Cohen e tanti altri, gradisco il vostro sito: molto serio e ordinato ma anche leggero. Ci passerò, dirò qualcosa quando sarà tempo, quando avrò delle parole da mettere in fila
questa canzone è così bella ma così bella …la prima volta che l’ho ascoltata avrei pianto dall’emozione. ciao Leonard ciao