Testo originale e traduzione in italiano.

LIGHT AS THE BREEZE
She stands before you naked
you can see it, you can taste it,
and she comes to you light as the breeze.
Now you can drink it or you can nurse it,
it don’t matter how you worship
as long as you’re
down on your knees.

So I knelt there at the delta,
at the alpha and the omega,
at the cradle of the river and the seas.
And like a blessing come from heaven
for something like a second
I was healed and my heart
was at ease.

O baby I waited
so long for your kiss
for something to happen,
oh something like this.

And you’re weak and you’re harmless
and you’re sleeping in your harness
and the wind going wild
in the trees,
and it ain’t exactly prison
but you’ll never be forgiven
for whatever you’ve done
with the keys.

O baby I waited
so long for your kiss
for something to happen,
oh something like this.

It’s dark now and it’s snowing
O my love I must be going,
The river has started to freeze.
And I’m sick of pretending
I’m broken from bending
I’ve lived too long on my knees.

Then she dances so graceful
and your heart’s hard and hateful
and she’s naked
but that’s just a tease.
And you turn in disgust
from your hatred and from your love
and she comes to you
light as the breeze.

O baby I waited
so long for your kiss
for something to happen,
oh something like this.

There’s blood on every bracelet
you can see it, you can taste it,
and it’s Please baby
please baby please.
And she says, Drink deeply, pilgrim
but don’t forget there’s still a woman
beneath this
resplendent chemise.

So I knelt there at the delta,
at the alpha and the omega,
I knelt there like one who believes.
And the blessings come from heaven
and for something like a second
I’m cured and my heart
is at ease

LEGGERA COME LA BREZZA
Lei è lì davanti a te nuda
puoi vederla, puoi assaporarla (1)
E ti viene incontro leggera come la brezza.
Ora puoi berla o puoi nutrirla (2)
non conta come la veneri
purché tu sia sempreLeonard Cohen testi e traduzioni
in ginocchio.

Così mi sono inginocchiato lì al delta
all’alfa e all’omega
alla culla del fiume e dei mari.
E come una benedizione che scenda dal cielo
per un attimo appena
sono stato guarito e il mio cuore
si è alleggerito.

Piccola ho atteso
così a lungo il tuo bacio
che succedesse qualcosa,
oh qualcosa come questo.

E sei debole e sei indifeso
e dormi nella tua bardatura (3)
e il vento stormisce
libero tra gli alberi
E qui non è proprio una prigione
ma non sarai mai perdonato
per quel che ne hai fatto
delle chiavi. (4)

Piccola ho atteso
così a lungo il tuo bacio
e che succedesse qualcosa,
oh qualcosa come questo.

E’ buio ora e sta nevicando
E amore mio devo andare,
il fiume ha cominciato a gelare.
E non ne posso più di far finta
sono sfinito per tanto piegarmi
ho vissuto troppo a lungo in ginocchio.

Al che lei balla con tanta grazia
e il tuo cuore è indurito e pieno d’odio
e lei è nuda
ma è solo una provocazione.
E ti volti disgustato
dal tuo stesso odio, dal tuo stesso amore
e lei ti viene incontro
leggera come la brezza.

Piccola ho atteso
così a lungo il tuo bacio
e che succedesse qualcosa,
oh qualcosa come questo.

C’è del sangue su ogni bracciale (5)
Puoi vederlo, puoi assaporarlo
e poi Ti prego piccola
Ti prego piccola ti prego
E lei dice, Bevi fino in fondo, romeo (6)
ma non dimenticare che c’è ancora una donna
sotto questa
sontuosa sottoveste.

Così mi sono inginocchiato lì al delta
all’alfa e all’omega
mi sono inginocchiato lì come chi crede. (7)
E le benedizioni scendono dal cielo
e per un attimo appena
sono guarito e il mio cuore
si alleggerisce. (8)

Testo e musica: Leonard Cohen

Originariamente pubblicata in The Future nel 1992, Light as the Breeze è stata sostanzialmente riveduta negli arrangiamenti dal vivo – al punto che oggi essa appare trasformata. Nel 2015 è stata nuovamente pubblicata in Can’t Forget – A Souvenir from the Grand Tour e ne costituisce certamente uno dei gioielli. Il testo della canzone è, in assoluto, uno dei più intensi e difficili da interpretare dell’universo poetico di Leonard Cohen.

Traduzione italiana del testo originale di Leonard Cohen: © Yuri Garrett/Leonardcohen.it 2016. Non riprodurre senza previo permesso.

Note di traduzione:

(1) Si presti attenzione al fatto che Cohen non scrive “you can see her, you can taste her”, bensì “you can see it, you can taste it”. Ciò lascia presumere che il protagonista non è sicuro se la donna sia reale o sia solamente una visione. In italiano questa ambiguità si perde.
(2) L’inglese ‘nurse’ è un verbo magnifico, che – mentre si riferisce chiaramente alla possibilità di nutrire/allattare – può anche significare ‘prendersi cura di’ (figurativamente) e ‘poppare’ (cioè essere soggetto passivo dell’azione di allattamento). Tutti questi significati caricano di connotazioni erotiche e materne l’intero verso, con un fortissimo riferimento al contatto tra le labbra e il corpo dell’altro.
(3) All’ultimo istante ho preferito ‘bardatura’ al più poetico ‘finimenti’ poiché a mio avviso Cohen vuole creare una distanza tra sé e la donna/visione, una corazza che impedisca il contatto fisico.
(4) Cohen si riferisce ovviamente a una prigione metaforica, la condizione di schiavitù in cui lui versa nei confronti della donna/visione – qui evocata sotto forma di vento che scorrazza libero al di fuori delle mura. Di questa prigione egli avrebbe le chiavi, solo che le ha gettate vie – in un gesto allo stesso tempo sconsiderato e assolutamente necessario.
(5) Qui le visioni di Cohen si fanno più criptiche. ‘Bracelet’ può qui alludere a molte cose. C’è chi ha visto un’identificazione con la passione di Cristo. Io più modestamente e forse più concretamente propendo per l’ennesima allusione erotica, ossia a un amore più violento, di cui le manette (‘bracelets’ anch’esse) e il sangue sono testimonianza. Il successivo incitamento a bere il corpo dell’altro va visto a mio avviso come un’elaborazione di quell’oralità erotica che è tanto cara a Cohen e che ritorna più e più volte nella sua opera. L’esempio forse più noto in questo senso proviene da Hallelujah: “and from your lips she drew the Hallelujah”).
(6) L’uso del termine ‘romeo’ è un mio piccolo vezzo, per il quale chiedo perdono. Semplicemente non mi sono lasciato adattare all’italiano pellegrino, e ho trovato nel desueto ‘romeo’ una parola che credo sarebbe molto piaciuta a Cohen: allo stesso tempo viandante diretto a Roma (e quindi pellegrino) e il più classico degli innamorati.
(7) Cohen sceglie le sue parole con attenzione: non si inginocchia da credente, ma come chi crede. In altre parole, è pienamente consapevole del gioco illusorio cui sta prendendo parte e di cui è schiavo. Già che ci siamo, mi piace sottolineare come Cohen nasconda la sua geniale allusione erotica nella parte iniziale della strofa, facendo seguire al delta (una lettera greca certo, ma anche e soprattutto “l’origine du monde”) altre due lettere dell’alfabeto greco, l’alfa e l’omega, l’inizio e la fine di tutto.
(8) Si noti che, rispetto all’inizio della canzone, Cohen cambia il tempo verbale della parte finale della strofa. E’ il suo modo per dirci che il gioco è tutt’altro che finito e che a questo attimo di ‘sanità’ seguiranno altri lunghi periodi di ‘malattia’. Né più né meno che il tema del suo primo romanzo, ‘The Favourite Game’…

Ringrazio Francesca Masini e Greta Bertella per i loro preziosi suggerimenti.

2 commenti
  1. Nicola Saccomani
    Nicola Saccomani says:

    che campo è? non saprei che dire in queste condizioni. Mi piace leggere e scrivere di più, mi piace Cohen e tanti altri, gradisco il vostro sito: molto serio e ordinato ma anche leggero. Ci passerò, dirò qualcosa quando sarà tempo, quando avrò delle parole da mettere in fila

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  2. bibi
    bibi says:

    questa canzone è così bella ma così bella …la prima volta che l’ho ascoltata avrei pianto dall’emozione. ciao Leonard ciao

    Rispondi

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