Robert Kory: Leonard Cohen stava lavorando a un nuovo libro
Domenica 11 dicembre, la famiglia di Leonard Cohen ha organizzato un memoriale presso la sinagoga Ohr HaTorah di Los Angeles. In questa occasione Robert Kory, amico e manager di Leonard Cohen (nonché ex-marito di Anjani Thomas) ha ricordatoil grande artista canadese con un discorso allo stesso tempo intimo e pubblico di grande profondità.
Ringraziamo qui l’infaticabile Allan Showalter per aver pubblicato il testo originale del discorso sul suo splendido sito-omaggio, cohencentric.com.
«Cosa posso dire del mio caro amico e cliente Leonard Cohen? Tutto appare inadeguato, fuorché ringraziarlo per la straordinaria possibilità di essere stato al suo servizio. Ho cominciato a lavorare per Leonard, in occasione di una triste missione legale e di recupero crediti. Se non fosse stato per la genialità senza riserve dell’allora mia collaboratrice e oggi mia socia nello studio legale, Michelle Rice, avremmo ben potuto fallire.
Lavorando per Leonard ho avuto occasione di conoscere tutti voi in qualche misura, la maggior parte di persona. Alcuni tra voi lo hanno conosciuto per decenni in virtù di un rapporto personale e/o professionale; altri lo hanno incontrato attraverso la recente, grandiosa rinascita della sua carriera dal vivo e in studio.
Leonard avrebbe voluto che facessi due cose oggi – esprimere la sua gratitudine per tutto quel che gli avete dato e chiedere a ciascuno di voi di perdonare i suoi limiti. Se ne è andato inaspettatamente e se avesse saputo che il tempo era agli sgoccioli avrebbe senz’altro prolungato lo spettacolo per ringraziarvi di persona, come faceva ogni sera in tour, nonostante le mie proteste per gli straordinari dopo le 23:30!
Leonard aveva bisogno di stare da solo per creare la sua arte. Aveva anche bisogno di gente, come testimoniano la sua straripante generosità e cortesia. Uno dei miei ruoli più importanti era di aiutarlo a trovare un equilibrio precario tra queste due necessità in conflitto tra di loro. Il risultato più significativo è stato un tour in cui si crogiolava in solitudine, perfino viaggiando con la ‘famiglia’ della band e dello staff, perfino durante i 387 spettacoli in arene di tutto il mondo davanti a pubblici esauriti in ogni ordine di posto.
Questa solitudine durante i tour lo sorprendeva e lo nutriva allo stesso tempo. Così mi chiese di cominciare a respingere anche le richieste di incontro prima e dopo gli spettacoli, perfino da amici intimi, colleghi e famiglie. Se nono fosse stato per questa solitudine forse non avremmo mai avuto i suoi ultimi tre magnifici album da studio.
Quindi questo è il contesto in cui tenterò di dirvi quel che credo che Leonard avrebbe voluto che vi dicessi.
Per chi tra voi lo conosceva intimamente, avrebbe voluto che foste saldi nella consapevolezza del suo amore profondo e di lunga data, anche se in alcuni casi “tutto può essere andato storto”, anche se “l’amore non è una marchia trionfale”, anche se spesso è solo una “disperata Alleluja”.
E ringraziamo di cuore te Yuri per avercelo tradotto in italiano
Ricordero per sempre la tua splendida e calda voce,mi commuove ascoltare la tua musica anche se non conosco l’inglese, sento il tuo cuore ,la tua emozione e l ‘intensita ‘ che diventa Mia.Addio Leonard Mi mancherai tanto. Leggero con ansia le traduzioni delle canzoni, grazie
Grazie per aver condiviso questo magnifico ricordo e per averlo tradotto così bene.