Can’t Forget: A Souvenir of the Grand Tour
L’ultima fatica di Leonard Cohen è finalmente arrivata. Si intitola Can’t Forget: A Souvenir of the Grand Tour ed è stata registrata dal vivo tra il 2012 e il 2013, in alcuni degli eventi conclusivi del lunghissimo tour (2008-2013) che ha riportato Leonard Cohen sulle scene dopo quindi anni di silenzio .
“Solo l’ennesimo disco dal vivo”, penseranno subito gli scettici. Ebbene, siate pronti a ricredervi. E non solo perché un disco di Leonard Cohen non può mai essere “solo l’ennesimo disco”, ma anche e soprattutto perché il disco regala fortissime emozioni.
Partiamo dal titolo e dall’omaggio a Georg Jones. “Grand Tour” è certo il modo in cui Cohen chiama i suoi oltre cinque anni on the road, ma è anche e soprattutto una delle canzoni di George Jones più amate da Cohen. In un’intervista-quiz rilasciata a Q magazine nel settembre 1994, Cohen rispose così alla domanda What music would you have played at your funeral?: «The Grand Tour by George Jones. He’s showing somebody round this empty house and he’s saying here’s the nursery, she left me without mercy.» Come vedremo, Cohen omaggerà Jones anche direttamente, inserendo nel disco un suo grande successo.
Delle dieci canzoni scelte, ben cinque sono state registrate durante i lunghi e meticolosi soundcheck con cui Leonard e la band, ancora in ‘abiti borghesi’ erano soliti annunciare i loro concerti durante il Grand Tour (2008-2014). Una, Got a Little Secret, è un inedito che tutti i fan di Leonard stavano aspettando, dopo che alcune versioni dal vivo erano trapelate dai video amatoriali dei suoi concerti. Anche Never Gave Nobody Trouble è inedita, ed è un bel blues che mette in mostra le notevoli capacità musicali del professor Mitch Watkins e un Leonard dalla voce roca e ammaliante. Il brano di apertura, Field Commander Cohen, viene proposto in una versione teatrale e intima allo stesso tempo e Cohen non manca di ricordare nel libretto il debito verso “Rum and Coca-Cola”, una hit calypso degli anni Quaranta cantata dalle Andrews Sisters che Cohen ha spesso citato nelle sue performance dal vivo. Joan of Arc, cantata in sublime connubio con Charlie e Hattie Webb, non può che fare venire i brividi a chiunque possa definirsi anche solo lontanamente amante di Cohen. Infine, come già anticipato, la cover di Choices (Mike Curtis & Billy Yates, ma portata al successo da George Jones nel 1999) riporta Leonard ai suoi giorni di Nashville, con leggere reminiscenze della splendida Diamonds in the Mine. Cohen la eseguì per la prima volta dal vivo a Winnipeg il 26 aprile del 2013, in segno di omaggio a George Jones, morto poche ore prima.
Le cinque restanti canzoni sono state registrate durante gli spettacoli, ma anche qui non mancano le sorprese. Su tutte viene da citare la cover di La Manic di Georges Dor, che Leonard sta da tempo tentando di tradurre in inglese, ma che nel frattempo ci regala in versione originale. Gioia pura. Così come non si può rimanere colpiti dalla affascinante versione di Night Comes On con il violino di Bublitchi spesso in evidenza. Semplicemente sublime. I Can’t Forget e Light as the Breeze sono dei veri e propri regali per il coheniano incallito, che ringrazia e gode.
Chiude il disco Stages, un recitativo sulle note di Tower of Song con cui generalmente Leonard apre la seconda parte del concerto. Con il suo fare tipico tra l’auto-ironico e il beffardo, Leonard racconta una conversazione avuta con la band sulle varie fasi che attraversa il fascino esercitato da un uomo dei confronti dell’altro sesso. Semplicemente irresistibile! Segue la prima strofa di Tower of Song, una specie di bonus song con cui Cohen si congeda – naturalmente con ironia – dal suo pubblico. Non a caso nel libretto del CD il testo di Stages è affiancato dalla prova documentale con cui Cohen dimostra di aver allo stesso tempo esaudito un desiderio e mantenuto una promessa: quella di regalarsi una sigaretta per il suo ottantesimo compleanno. Peccato solo che l’infermiera in abito bianco che glel’ha offerta così tante volte mentre si immaginava la scena durante i concerti sia venuta fuori inquadratura…
Se non avete ancora messo le mani sulla vostra copia di Can’t Forget: A Souvenir of the Grand Tour, fatelo subito. Ogni minuto senza questa perla in casa è un minuto più buio.
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